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Stemma comunale

Il Territorio
Preci, da una splendida posizione, a 596 m s.l.m. estende il proprio territorio comunale prevalentemente sulla Valle Castoriana.

La Valle collega la Forca di Ancarano a Ponte Chiusita, ed è caratterizzata dalla presenza di una miriade di piccoli centri dove sorgono splendide chiese ricchissime di opere d’arte. La sua morfologia aspra, è mitigata da una rigogliosa vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea, anche se alcune specie ora sono scomparse, come la canapa che era coltivata in piccoli appezzamenti detti "canapine".

In passato abbondavano anche le erbe medicinali, le cui proprietà curative furono note ai monaci orientali, che vissero in eremitaggio nella Valle, e successivamente ai Benedettini. Tutta la zona è ricca di acque e molte sono le sorgenti a regime carsico che sgorgano copiose da imponenti formazioni di roccia calcarea…

La storia
Il primo documento dal quale si rileva il nome dell'abitato di Preci risale al 1232.
Era costituito da un piccolo insediamento non distante da un oratorio benedettino da cui probabilmente ne assunse il nome “preces” - preghiera.

Nella seconda metà del XIII secolo, a protezione del villaggio, sorse il castello. Inizialmente fece parte dei possedimenti di Spoleto per poi passare, nel 1276, sotto l'autorità comunale di Norcia che in quegli anni era in piena fase di espansione territoriale. Dopo alterne vicende legate principalmente a lotte di potere tra l'autorità pontificia e le signorie di potenti famiglie, anche Preci venne coinvolta tristemente in questi conflitti. Per essersi ribellata a Norcia ed aver dato rifugio ai signori di Camerino, Rodolfo da Varano e Beatrice Colonna, nel 1528 dovette subire la distruzione, per opera dell'esercito nursino.

I fautori della ribellione vennero banditi e relegati nell'impervia Castelluccio da cui ne derivò l'antico nome di Castel Precino. Nel 1533 il Pontefice Paolo III acconsentì alla ricostruzione di Preci a condizione di una definitiva riconciliazione con Norcia. La riedificazione del Castello coincide con l'accrescere della fama dei medici Preciani in tutta Europa. Dentro le mura del nuovo castello le facoltose e ricche famiglie dei medici fecero costruire da maestranze lombarde operanti nella zona, eleganti palazzi. Anche l'edilizia minore venne edificata non tralasciando l'utilizzo di elementi architettonici di discreto interesse. Possiamo dire che, sostanzialmente, l'abitato di Preci, ha mantenuto il suo aspetto cinquecentesco, tipico, dei villaggi fortificati costruiti sulle alture.

L'abitato, molto raccolto, è attraversato da una ragnatela di stradine che, tortuosamente, si inerpicano e confluiscono nella piazza principale sulla quale s'erge la chiesa la Pieve di Santa Maria, edificata nel XIII secolo dai monaci di Sant'Eutizio. Il portale principale del 1300, in stile gotico, è particolarmente sobrio. Sul lato sinistro, successivamente, venne aperto un interessante portale quattrocentesco e, la medesima parete dove si notano vari stemmi e frammenti di iscrizioni, venne unita con un portico, ora scomparso, alla adiacente casa della Comunità realizzando così il luogo per le prime riunioni del consiglio comunale.