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Da vedere a Cerreto di Spoleto

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    Monastero di San Giacomo

    Situato nella parte bassa di Cerreto di Spoleto in prossimità della via cerretana che da Borgo Cerreto sale,venne fondato nel XIII secolo. Ospitava le suore benedettine che lo occuparono fino dal 1783.

    La facciata corrisponde alla parete sinistra della navata ed è ornata da un portale ad arco acuto con una croce scolpita sulla lunetta.
    All'interno, sulla parete sinistra, "Visitazione" tela risalente al 1573 (di Camillo Angelucci da Mevale) che un tempo era situata sull'altare maggiore. Sempre sul lato sinistro sono raffigurati i Santi Benedetto e Scolastica, i Santi Michele Arcangelo, Giacomo e Filippo Neri,due tele del XVII secolo.
    Le altre tre pareti sono ricoperte di affreschi del XV secolo. Tra tutti ricordiamo la "Crocifissione fra Santi", l'"Annunciazione" la "Trinità" ed alcuni frammenti nella parte superiore alcuni dei quali sono collocabili intorno alla metà del XV secolo e che sembrano simili agli affreschi presenti nella chiesa di santa Maria a Vallo di Nera quindi collegati all'ambiente del Maestro di Eggi. Sulla stessa parete, inoltre "Cristo in gloria con angeli recanti i simboli della passione" e "San Michele Arcangelo e figure oranti" del XV secolo. A destra "storie della Passione" "Santa Caterina" e "Santa Martire di buona qualità", tutti riferibili ad uno stesso autori e databili intorno al XIV secolo.

    Nel Monastero "Giudizio Universale con Cristo giudice entro mandorla", "Maria, Apostoli su troni e angeli buccinatori" ed in basso " eletti, dannati e il committente" affresco della prima metà del XV secolo.
    Oggi il Monastero è sede del CEDRAV (Centro per la Documentazione e la Ricerca Antropologica in Valnerina e nella Dorsale appenninica umbra).

     

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    Torre campanaria

    La snella torre campanaria che domina l'alto castello, è uno degli elementi architettonici che rimangono del sistema difensivo medioevale di Cerreto di Spoleto, oltre ad alcuni tratti di mura e ad alcune delle sei porte.

    Viene da sempre chiamata col nome di "torre", ma è a tutti gli effetti anche un campanile. In essa vi è, infatti, il "campanone" fuso nel 1452, del peso di 16 quintali sul quale vi è un'iscrizione gotica in bassorilievo, due figure di Nostro Signore e due della Madonna col Bambino, l'arme del Municipio ed un'altra alquanto erosa che forse rappresenta l'effige di San Ponziano comprotettore di Cerreto. Anche queste figure e le due armi sono in basso rilievo.
    Attorno in lettere gotiche è la salutazione angelica: "AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS TECUM" e l'invocazione a Cristo Redentore: "SERVA CERRETI POPULUM IN PACE DEUS HOMO FACTUS JHESUS.

    In questo campanile, oltre al campanone, c‘è un'altra campana più piccola del XV secolo.  Nel 1565 invece venne posto un orologio nelle vicinanze della campana.
    Sotto la porticella d'ingresso ed esternamente al campanile stesso, nel 1617, venne fatto costruire dal Municipio un piccolo vano per riparare dalla pioggia chi suonava le campane.

    La Torre, con un' altezza media in gronda di circa 21 metri, è stata soggetta nel tempo a numerosi interventi di manutenzione vista la sua importanza architettonica ed urbanistica. Essa è infatti composta da due grandi pilastri, successivamente uniti tra loro, nella cui cella trovano posto l'orologio e il campanone quattrocentesco, che secondo l'usanza veniva suonato principalmente per fugare le tempeste e per attirare l'attenzione del popolo quando veniva convocato nel "Publico Arengo" (assemblea popolare).

     

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