Eremo della Madonna della Stella
Si trova nei pressi di Roccatamburo. Sorse nel sec. VII, come cella monastica benedettina e fu alle dipendenze dell'abbazia di Farfa, poi passò a quella di San Pietro in Vaile : allora fu trasformata in monastero, che fu chiamato di San Benedetto in Faucibus (gole) o in Vallibus (valli). Nel 1294, l'abbazia di San Pietro si esaurì per mancanza di monaci e il monastero di San Benedetto fu avocato dai canonici lateranensi. Ma gli agostiniani, attorno al 1308, nella vicina roccia scavarono una ventina di piccole celle, ancora visibili in parte, vi posero un Oratorio centrale, con il nome di Santa Croce in Val di Noce: essi pagavano un piccolo censo ai canonici lateranensi. Nel 1416 furono affrescate le pareti della chiesa: ora le pitture sono allo stremo. Sono di scuola umbra, con influsso senese: occhi a mandorla, mani affusolate, nimbi a raggi dorati, troni gotici, ricchi tappeti, vesti broccate, volti austeri e barbe fluenti per gli anacoreti. Gli agostiniani vi restarono fino al sec. XV.
Essendo molto decaduta la chiesa, essa fu restaurata dal comune di Cascia nel 1525. Nel 1712 essa risulta ancora degli agostiniani di Cascia. In quei secoli altri pittori la decorarono a graffiti (chiaroscuro), come Alessandro da Bologna (1539), Simone da Leonessa (1560), Michelangelo da Narni (1613), Avenerio da Norcia (1630). Per oltre un secolo restò completamente abbandonata. Nel 1833, due pastorelli di Roccatamburo, Sabatino Bonelli e Innocenza Leopardi rimasero incantati davanti alla delicatissima immagine della Madonna, ormai da tempo dimenticata: forse una visione. Al racconto dei ragazzi, il paese di Roccatamburo, sotto la guida del priore degli agostiniani di Cascia, Pietro Parenti, ripristinarono la chiesa. Da allora essa si chiama Della Stella, per la veste della Madonna trapunta di croci o stelle. Ne fu affidata la custodia ad eremiti volontari, che ancora ci sono. Gli iniziatori dell'eremo nel 1308 furono Andrea Casotti da Mucciafora e Giovanni da Norcia.