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Da vedere a Terni

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    Il lago di Piediluco

    Situato all’estremità sud dell’Umbria, al confine con il Lazio, stretto tra i monti Luco e Caperno, è il più grande della regione dopo il Trasimeno. Il bacino presenta una forma irregolare e proprio da ciò deriva uno sviluppo di sponda considerevole di circa 13 km, rispetto alla superficie che è di soli 1,52 kmq.
    Collocato a circa 370 mt slm, il lago in corrispondenza dell’abitato raggiunge la massima profondità di circa 20 mt. Pochissimi, comunque, i punti in cui le acque non superano i 12. Tra i maggiori immissari il Rio Fuscello che origina dal versante orientale del Tillia, gli altri due sono canali artificiali. Il lago di Piediluco, assieme a quelli piccoli della piana ratina, è quanto rimane dell’antico Lacus Velinus, di origine alluvionale, formatosi a partire dal Quaternario come conseguenza delle vicende oroidrografiche riguardanti i fiumi Nera e Velino. Si è ipotizzato che nel periodo della sua massima estensione il lago Velino abbia ricoperto la quasi totalità della piana reatina, spingendosi sino al ciglione delle Marmore.

    L’abitato
    Piediluco è il solo centro che si affaccia sul lago. Si tratta di un piccolo borgo di origine medievale, scavi archeologici hanno comunque dimostrato la presenza di insediamenti fin dalla tarda età del bronzo. Fra i monumenti di rilievo spiccano la Rocca (XVIII secolo), e la chiesa di San Francesco
    (XIII secolo).
     

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    La Cascata delle Marmore

    La creazione della Cascata risale al 271 a.C., è una formidabile opera d'ingegneria romana che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste estensioni di terra in malsane paludi.In epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di perfezionamento fino all’assetto attuale.
    Questa grande disponibilità di acqua ha consentito la creazione nella zona di numerosi complessi industriali.

    L'area della Cascata è formata da depositi di travertino, roccia per natura friabile e non compatta che, con l’intensa circolazione delle acque, ha permesso il formarsi di cavità, grotte e forme "carsiche.
    Le cavità principali sia per interesse speleologico, sia per bellezza e suggestività degli ambienti, sono racchiuse in tre distinti complessi: il primo costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi, ha uno sviluppo planimetrico di 287 m. e da una profondità massima di 23 m.; il secondo costituito dalla Grotta delle Colonne, sviluppatasi in due diaclasi principali, che frane successive hanno diviso in ambienti non comunicabili; infine, con uno sviluppo di oltre 190 m., la Grotta della Condotta, in parte franosa e attraversata da una vecchia condotta.

    La vegetazione lungo tutto il corso delle acque è lussureggiante e rigogliosa.
    Il territorio della Cascata presenta grandi esemplari di Salici, Ontani e Lecci. Il Pino d'Aleppo è spesso abbarbicato alle emergenze calcaree dei versanti, mentre le colline sono coperte da lecci, querce, aceri e faggi.
    Una visita al Giardino Botanico situato all'interno del Parco Regionale Fluviale del Nera (2460 ettari) permette di ammirare le diverse specie vegetali che popolano l'area.

    Si registra la presenza di una ricca fauna acquatica. I boschi sono popolati da molte specie di uccelli tra cui si annovera la rondine montana e il codirosso. Tra i rapaci hanno un posto di primo piano il biancone e il gheppio.
     

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    Parco Fluviale del Nera

    Ente gestore
    Comunità Montana Valnerina – via A. Manzoni, 8 – 06046 Norcia – Tel. 0743/828911 -  Fax 0743/817566 – email: info@comunitamontanavalnerina.it

    Territorio
    Compreso nei comuni di Terni, Arrone, Montefranco e Ferentillo.

    Superficie
    2.300 Ha interamente situati in provincia di Terni.

    Asta fluviale
    Circa 20 Km, compresa tra il confine tra le province di Terni e Perugia e la Cascata delle Marmore.

    Istituzione
    Area naturale protetta regionale istituita dal 1995 con legge della Regione dell’Umbria.

    Tipologia
    Parco fluviale con territorio disposto prevalentemente in senso longitudinale lungo l’asta fluviale ad occupare lo stretto fondovalle montano della Valnerina.

    Caratteristiche
    Area fortemente antropizzata, con numerose emergenze di valore storico architettonico. Significativa presenza d’insediamenti d’origine medioevale perfettamente inseriti nel contesto paesaggistico. Ambiente fluviale caratterizzato da importanti persistenze di fauna acquatica e vegetazione spondale originarie.

    Come si raggiunge
    Dall’autostrada del sole uscire al casello di Orte ed inserirsi sul raccordo autostradale Orte-Terni. Arrivati a Terni si segue la S.S. 209 Valnerina in direzione di Visso. Per chi arriva in treno alla stazione di Terni, la zona del Parco è interamente servita dai mezzi pubblici di trasporto della rete cittadina, con l’autostazione adiacente allo scalo ferroviario.

    Informazioni
    Sede del Parco Fluviale del Nera – via S.Francesco,52 (ex convento di S. Francesco di Arrone) – 05031 Arrone (TR)
    tel. : +390744389966  fax +390744389947 - sito web: www.parcodelnera.it

     

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